Il modo in cui il grasso viene distribuito nel nostro corpo ci mette a rischio di condizioni cardiometaboliche come malattie cardiache e diabete.
Quasi il 70% delle persone negli Stati Uniti è in sovrappeso e oltre un terzo della popolazione è obesa. Queste terribili statistiche hanno portato ricercatori e professionisti della salute a parlare di un’epidemia di obesità negli Stati Uniti.
Rischi legati all’obesità
Le malattie cardiache, l’ictus e il diabete sono solo alcuni dei numerosi rischi cardiometabolici associati all’obesità. La cardiopatia ischemica – per la quale l’obesità è un importante fattore di rischio – può portare ad angina e attacchi cardiaci, se non trattata.
Non è la quantità di grasso che rappresenta una minaccia quanto la sua distribuzione
Ad esempio, sappiamo che le persone con più grasso addominale tendono ad essere predisposte alla malattia coronarica.
Inoltre, il genere sembra giocare un ruolo. Una nuova ricerca suggerisce che il genere influenza il modo in cui il grasso è distribuito nel corpo, il che, a sua volta, influenza il rischio cardiometabolico.
Lo studio
Il nuovo studio è stato condotto dalla dott.ssa Miriam A. Bredella, radiologa del Massachusetts General Hospital e professore associato di radiologia presso la Harvard Medical School.
Parlando della motivazione del suo recente studio, la Bredella afferma: “Abbiamo ipotizzato che esistano differenze di genere nella composizione corporea e nei depositi di grasso e che questi potrebbero essere associati a profili di rischio specifici per genere per malattie come il diabete, le malattie cardiache e ictus. “
Studiare il sesso, il grasso e il rischio cardiometabolico
La Bredella ed il suo team hanno esaminato 200 adulti in sovrappeso e obesi ma in buona salute. Novantuno dei partecipanti erano maschi. Tutti i partecipanti avevano un indice di massa corporea (BMI) simile ed un’età media di 37 anni.
Al fine di valutare la composizione corporea, tutti i partecipanti sono stati esaminati usando l’assorbimetria a raggi X a doppia energia e le scansioni di tomografia computerizzata dopo il digiuno durante la notte.
Utilizzando una tecnica chiamata spettroscopia di risonanza magnetica, i ricercatori sono stati in grado di quantificare ed esaminare il grasso, determinando i livelli di glucosio, insulina e lipidi nel siero.
Hanno eseguito analisi di regressione lineare tra la composizione corporea e i fattori di rischio per le condizioni cardiometaboliche.
I risultati
Lo studio ha rivelato che le donne avevano più grasso in generale e più grasso sotto la pelle, ma avevano anche una massa magra inferiore rispetto agli uomini.
Gli uomini, tuttavia, avevano più tessuto adiposo viscerale, il grasso che circonda gli organi vitali.
La Bredella riassume questi risultati, dicendo: “Gli uomini obesi hanno grasso viscerale relativamente più alto, grasso all’interno delle cellule muscolari e grasso del fegato, che sono tutti fattori di rischio per la malattia cardiometabolica, rispetto alle donne con lo stesso indice di massa corporea.“
“Tuttavia, gli uomini hanno un muscolo più lungo e maggior massa magra, che sono protettivi per la salute cardiometabolica. Le donne hanno una maggiore quantità relativa di grasso corporeo totale e superiore grasso superficiale della coscia, che è protettivo per la salute cardiometabolica.”
Ma sorprendentemente, il grasso viscerale non ha aumentato il rischio di malattia cardiometabolica negli uomini, mentre per le donne, è risultato un alto rischio cardiometabolico.
“In altre parole:i depositi di grasso dannosi in profondità nella pancia, nei muscoli e nel fegato sono più dannosi per la salute cardiometabolica nelle donne rispetto agli uomini ” ha concluso la Dott.ssa Miriam A. Bredella.
Fonti:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3228640/
https://press.rsna.org/timssnet/rsna/media/pr2017/Bredella/abstract/Bredella.pdf
https://www.unm.edu/~lkravitz/Article%20folder/underbodycomp.html