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Alimentazione e Stili di vita

Acido folico, una vitamina a difesa della salute

E’ un fattore essenziale per la prevenzione di malformazioni fetali e particolarmente utile per prevenire malattie cardiovascolari, come infarto e ictus. Stiamo parlando di un componente della famiglia delle vitamine del gruppo B, la vitamina B9 più conosciuta come acido folico.

Questa vitamina è essenziale per la sintesi del Dna, delle proteine e per la formazione dell’emoglobina (la proteina che trasporta l’ossigeno nel sangue), ed è particolarmente importante per i tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione delle cellule.

L’acido folico è, quindi, indispensabile nei processi che prevedono una crescita cellulare, come durante la gravidanza per consentire un accrescimento normale del feto, ma anche nell’infanzia e nell’adolescenza.

La carenza di acido folico nelle prime fasi della gravidanza, cioè tra il 17° e il 29° giorno dal concepimento, aumenta significativamente il rischio di malformazioni del feto, in particolare dei cosiddetti difetti del tubo neurale, che comportano un inadeguato sviluppo di componenti fondamentali del sistema nervoso centrale come il cervello e il midollo spinale e di altre malformazioni, come la labiopalatoschisi nota come labbro leporino e malattie cardiache congenite.

Diversi studi hanno dimostrato che l’assunzione di quantità adeguate di acido folico riduce fino al 70% il rischio per il feto di sviluppare malformazioni come i difetti del tubo neurale.

Protezione dalle malattie cardiovascolari

L’acido folico contribuisce a prevenire altre situazioni di rischio per la salute. Un’adeguata quantità nell’organismo di vitamina B9 riduce, infatti, il rischio di malattie cardiocircolatori. Questo effetto di prevenzione delle malattie cardiovascolari indotto dall’acido folico si deve alla capacità di questa vitamina di ridurre la concentrazione dell’omocisteina, un aminoacido che è stato collegato a una maggiore probabilità di sviluppare malattie cardiache e circolatorie come l’ictus cerebrale.

L’eccessiva quantità di omocisteina nel sangue (iperomocisteinemia) induce una serie di alterazioni tra cui una maggiore aggregazione delle piastrine che aumenta la formazione di trombi e una più elevata produzione di molecole ossidative che favoriscono il processo di aterosclerosi.

Questi fattori compromettono la funzione di protezione delle cellule di rivestimento della parete interna dei vasi sanguigni (cellule endoteliali), promuovendo un aumento del rischio di infarto, ictus ischemico, trombosi ed embolia polmonare.

Valori di omocisteinemia al di sotto di 13 micromoli/litro negli uomini, 10,1 micromoli/litro nelle donne e di 11,3 micromoli/litro nei ragazzi fino a 14 anni, sono considerati nella norma.

È stato osservato che l’assunzione giornaliera di vitamina B9 sia in grado di riportare i livelli di omocisteina nella norma. In particolare, l’integrazione giornaliera di acido folico pari a 0,5-5,0 mg è in grado di ridurre i livelli di omocisteina plasmatica di circa il 25%, più un’ulteriore riduzione del 7% se combinata con 0,4 mg di vitamina B12.

Prevenzione del cancro

L’acido folico può proteggere dal cancro. Un recente studio dell’ International Journal of Cancer ha rilevato che l’acido folico può ostacolare lo sviluppo del tumore al colon nelle donne. Nello studio, condotto all’Albert Einstein College of Medicine di New York, i ricercatori hanno vagliato i dati relativi a circa 300 donne. Quelle con il più alto introito di acido folico (367 microgrammi al giorno) erano meno soggette a contrarre il tumore al colon.

Altri studi hanno dimostrato che le donne che bevevano da due a cinque bevande alcoliche al giorno vedevano il loro rischio di contrarre il tumore al seno aumentato del 40 % rispetto alle donne astemie. Ma una ricerca dell’Harvard School of Health ha dimostrato che le donne possono annullare i rischi provocati dall’alcool aumentando il loro introito di acido folico.

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Fonti di acido folico negli alimenti

L’acido folico si trova in natura in molti alimenti, tra i quali in particolare:

  • spinaci;
  • broccoli;
  • asparagi;
  • lattuga;
  • arance e succo di arancia;
  • legumi;
  • cereali;
  • limoni;
  • kiwi;
  • fragole;
  • fegato;
  • cereali “fortificati“.

Una dieta variegata, ricca in frutta e verdura, apporta quantità sufficienti di acido folico; tuttavia, è necessario prestare attenzione ai metodi di conservazione, di cottura e al consumo di alimenti che potrebbero interferire con l’assorbimento della vitamina B9. Poiché l’acido folico è una vitamina idrosolubile, la sua quantità negli alimenti viene facilmente alterata dalla luce, dall’aria e dal calore. Metodi di cottura che prevedano tempi prolungati ad alte temperature determinano una maggiore perdita di micronutrienti, di conseguenza è preferibile prediligere cibi crudi, quando possibile, oppure cotti a vapore o a basse temperature.

Inoltre, è opportuno limitare il consumo di caffè, perché interferisce con l’assorbimento delle vitamine del gruppo B, e di alcol che induce l’aumento di omocisteina plasmatica, oltre a limitare la biodisponibilità dell’acido folico.

Nei casi in cui non si riesca a seguire una dieta adeguata, nelle carenze di vitamina B9 o nella necessità di aumentarne la quantità giornaliera è opportuno ricorrere a preparati specifici.

Quantità necessarie di acido folico

Secondo i Livelli di riferimento di assunzione di energia e nutrienti per la popolazione italiana (Larn), l’assunzione di acido folico è insufficiente e rappresenta una delle poche carenze vitaminiche ancora presenti nella popolazione italiana: il livello medio di assunzione stimato per la popolazione adulta è pari a 341 μg/giorno.

I Larn raccomandano infatti un introito più elevato di questa vitamina che deve essere bilanciato in funzione di differenti condizioni come evidenziato nella tabella:

Livelli di assunzione di acido folico raccomandati per la popolazione adulta italiana

CondizioneAssunzione giornaliera raccomandata
Maschi adulti
18-74 anni400 mg
Femmine adulte
18-74 anni*400 mg
Gravidanza500 mg
Allattamento600 mg

*Per le donne in età fertile che programmano o non escludono una gravidanza, questi livelli raccomandati non comprendono i livelli indicati per la prevenzione dei difetti del tubo neurale e delle cardiopatie congenite.

Fonti:

ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica). Manifesto delle Criticità in Nutrizione Clinica e Preventiva, 2015.

SINU (Società Italiana Nutrizione Umana).LARN,2014.

Istituto Superiore di Sanità Acido Folico: informazioni generali. https://www.epicentro.iss.it/acido-folico/

Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (SIPREC). Iperomocisteinemia e malattie cardiovascolari. https://www.siprec.it/iperomocisteinemia-e-malattie-cardiovascolari/

Ruggeri S. Biodisponibilità e livelli di assunzione dei folati e dell’acido folico. https://www.epicentro.iss.it/acido-folico/Biodisponibilita

Giornalista professionista e medico, da oltre 30 anni impegnato nella divulgazione scientifica e nell'aggiornamento e formazione dei medici di medicina generale e specialisti

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