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Ridurre il colesterolo cattivo, come, quando e quanto tempo serve

Il colesterolo “cattivo” più correttamente indicato come colesterolo LDL (c-LDL) è uno dei più pericolosi fattori di rischio per le malattie cardiocircolatorie. Un’informazione, questa, che viene ripetuta continuamente nei mezzi di comunicazione. 

Ma se dopo avere fatto un esame del sangue troviamo nel referto un valore di c-LDL troppo alto, cioè superiore a 115 mg/dl in una persona sana, dobbiamo ridurlo? Fino a che livello? E poi quanto tempo ci vuole per rientrare nei valori normali e come ottenere una riduzione? Andiamo per ordine e cerchiamo di rispondere a queste domande molto frequenti.

Valori di colesterolo differenti in base al rischio cardiovascolare

I documenti ufficiali della Società Europea di Cardiologia sottolineano che la riduzione del c-LDL deve essere personalizzata in base alle caratteristiche individuali. 

Se normalmente il valore raccomandato non dovrebbe superare 115 mg/dl, qualora una persona abbia un altro fattore di rischio cardiovascolare come pressione alta del sangue, fumo di sigaretta, obesità o diabete, il c-LDL andrebbe ridotto al di sotto di 70 mg/dl. 

Questo valore dovrebbe essere ulteriormente ribassato a meno di 55 mg/dl se si è già avuto un infarto o addirittura a meno di 40 mg/dl se si ha un elevatissimo rischio cardiocircolatorio. 

Secondo gli esperti, proprio alla luce della pericolosità di questa sostanza, meno c-LDL c’è nel sangue, meglio è.

Quanto tempo serve per ridurre il colesterolo

In merito a quanto tempo sia necessario per ridurre il colesterolo cattivo la risposta degli specialisti è “dipende da caso a caso”. La velocità di riduzione dipende infatti dalla gravità della situazione e dalla tipologia di intervento attuata. 

Uno studio ha dimostrato che, nelle persone già colpite da un infarto e con valori elevati di c-LDL, abbassare velocemente, cioè entro 4 settimane, di almeno il 30% la quantità nel sangue di questa sostanza riduce di 3 volte il rischio di un nuovo problema cardiovascolare rispetto a una riduzione del c-LDL ottenuta in 8 settimane. 

Per ridurre velocemente il colesterolo-LDL risultano più efficaci i farmaci specifici anti-colesterolo che già dopo una settimana determinano un abbassamento significativo della colesterolemia (cioè quantità di colesterolo nel sangue). Tuttavia, questi medicinali vanno usati solo se indispensabili o se il ricorso a modifiche dello stile di vita non abbia permesso di raggiungere il valore target ottimale per quella persona in base alla valutazione del medico.

Per ridurre il colesterolo cattivo gli specialisti raccomandano nelle situazioni meno gravi un approccio a scalini, ricorrendo dapprima a strategie meno aggressive e introducendo in seguito qualora necessario una o più terapie farmacologiche o altri interventi, come la plasmaferesi che pulisce il sangue dalla quota in eccesso di colesterolo, attraverso una specifica apparecchiatura.

Ridurre il colesterolo cattivo senza farmaci

Gli interventi non farmacologici si basano sul cambiamento del proprio stile di vita, con una dieta adeguata, una maggiore attività fisica e l’uso di alcuni integratori capaci grazie alla loro composizione di ridurre il colesterolo cattivo.

In particolare, una dieta ricca di vegetali, con elevato contenuto di grassi insaturi e omega-3 (contenuti nel pesce e nell’olio di oliva) e a basso contenuto di grassi saturi (contenuti, ad esempio, nelle carni rosse o nei formaggi) e di grassi lavorati industrialmente è in grado di ridurre il colesterolo in circa 3 mesi.

Uno studio recente ha mostrato come le persone che avevano diete prevalentemente vegetariane presentassero livelli di colesterolo significativamente più bassi rispetto a quelle che seguivano diete onnivore. Gli autori dello studio hanno anche notato che alcune diete con specifici alimenti vegetali possono esercitare effetti più marcati. Per esempio, una dieta ricca di fibre solubili, steroli vegetali e fonti di proteine vegetali, come soia e noci, ha ridotto il colesterolo LDL di una media del 28,6% in sole 4 settimane.

Questi effetti continuano a lungo termine. Un altro studio ha stimato che una dieta prevalentemente a base di vegetali riduca di circa il 13% il rischio a 10 anni di malattia coronarica.

Sostanze naturali in aiuto per ridurre il colesterolo pericoloso

Diverse sostanze naturali, presenti anche in svariati integratori alimentari, hanno nella loro composizione molecole capaci di ridurre del 10-20% il livello del colesterolo cattivo nel sangue. Tra queste si possono ricordare:

  • riso rosso fermentato, che riduce la produzione del colesterolo nel fegato
  • fibre solubili, fitosteroli vegetali (stanoli e steroli) e chitosani che riducono l’assorbimento intestinale del colesterolo contenuto negli alimenti
  • carciofo che, in particolare nelle foglie, possiede sostanze utili a limitare la sintesi del colesterolo
  • tarassaco, che aiuta a contenere i livelli di colesterolo totale e di trigliceridi
  • vitamina B3 e colina, che bilanciano favorevolmente il rapporto tra colesterolo buono e cattivo
  • lecitina di soia, che aiuta la solubilità del colesterolo

Ridurre il colesterolo LDL in eccesso è dunque una strategia efficace per abbassare e di molto il rischio di incappare in una grave malattia del sistema cardiocircolatorio. E’ sempre opportuno rivolgersi al medico o al farmacista per avere dei consigli sicuri.

Fonti:

Mach F et al European Heart Journal 2020; Vol.41(1): 111-118 https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehz455

Yokoyama Y et al. Nutrition Reviews 2017;Vol.75(9):683–698

Devaraj S et al. Arterioscler Thromb Vasc Biol. 2004;24:e25-e28.

Medical News Today https://www.medicalnewstoday.com/articles/184130

Giornalista professionista e medico, da oltre 30 anni impegnato nella divulgazione scientifica e nell'aggiornamento e formazione dei medici di medicina generale e specialisti

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