Una perdita improvvisa di batteri nell’intestino potrebbe causare scompensi cardiaci.
Ecco ciò che è emerso secondo una recente ricerca dell’European Society of Cardiology.
È noto che i farmaci e le malattie come il diabete di tipo 2 possono alterare i batteri nell’intestino, chiamati anche microbioma intestinale.
Lo studio ed i risultati
In questo contesto i ricercatori dell’ospedale universitario Schleswig-Holstein hanno scoperto il legame tra i batteri intestinali e la salute del cuore dopo aver esaminato campioni di feci di persone sane e di pazienti che hanno avuto insufficienza cardiaca.
Entrambi i gruppi avevano diete simili, eppure i pazienti cardiaci avevano livelli “significativamente inferiori” di famiglie specifiche di batteri che controllano l’infiammazione.
Le considerazioni dei ricercatori
I cambiamenti nei batteri intestinali possono essere un biomarcatore precoce dell’insufficienza cardiaca affermano i ricercatori.
Lo studio italiano
A supporto del legame tra intestino e malattie cardiovascolari, va inoltre citato l’importante studio clinico italiano effettuato presso l’ospedale Niguarda di Milano e coordinato da Paolo Magni, a supporto nel quale si è dimostrato come la combinazione di un probiotico (Bifidobacterium Longum BB536), e di 10 mg di Monacolina K (molecola contenuta nel riso rosso fermentato) al giorno possa significativamente migliorare i livelli circolanti di colesterolo cattivo (-26%) in 12 settimane, senza effetti collaterali rilevanti.
La ricerca scientifica ha individuato infatti vari ceppi di fermenti lattici vivi ad azione probiotica in grado di contrastare l’ipercolesterolemia, ossia l’eccesso di colesterolo cattivo nel sangue.
Per approfondire leggi qui: “Monacolina K, una valida alleata contro il colesterolo”.
Fonti:
https://wddty.com/news/2017/07/heart-failure-its-all-in-the-gut.html