È stata trovata un’associazione tra la carenza di vitamina D e maggiori fattori di rischio per la sindrome metabolica nelle donne in postmenopausa.
Questo è ciò che è emerso dallo studio osservazionale pubblicato sulla rivista Maturitas.
L’importanza della Vitamina D per il cuore
“I nostri risultati ci portano a pensare che il mantenimento di adeguati livelli sierici di vitamina D nelle donne in post-menopausa possa ridurre il rischio di sviluppare la sindrome metabolica, una patologia notoriamente correlata a eventi cardiovascolari e mortalità” afferma Eneida Boteon Schmitt, della São Paulo State University’s Botucatu Medical School in Brasile, e autore dello studio.
Lo studio
La ricerca ha avuto un campione di 463 donne con età dai 45 ai 75 anni in post menopausa. Esse non assumevano alcun tipo di integratore a base di vitamina D e presentavano una diagnosi di malattia cardiovascolare.
Come sono stati definiti i valori di vitamina D?
- maggiori o uguali a 30 ng/ml: sufficienti
- compresi tra 20 e 29 ng/mL: insufficienti
- inferiori a 20 ng/mL: carenti.
La diagnosi per la sindrome metabolica aveva invece la presenza di almeno tre di questi criteri:
- circonferenza della vita> 88 cm
- valori di HDL inferiori a 50 mg/dL
- trigliceridi ≥ 150 mg / dL
- pressione sanguigna ≥130 / 85 mmHg
- glucosio ≥ 100 mg / dL.
I risultati
I livelli di vitamina D erano sufficienti in 148 donne (32,0%), insufficienti in 151 (32,6%) e carenti in 164 (35,4%).
Più della metà delle donne con vitamina D inferiore ai 30 mg/mL soffriva di sindrome metabolica rispetto al 40% di coloro che ne avevano livelli sufficienti.
Valori di vitamina D inferiori a 30 ng/mL erano inoltre associati a livelli più alti di colesterolo totale, trigliceridi e insulina, e a una maggiore resistenza all’insulina.
Le conclusioni: carenza di vitamina D e malattie metaboliche, il rapporto
In conclusione le donne con una carenza di vitamina D erano associate ad un maggior rischio di malattie metaboliche, di ipertrigliceridemia e livelli più bassi di colesterolo buono. Sono tuttavia necessarie ulteriori ricerche per confermare i risultati.
Vitamina D, la vitamina del sole
Il modo più semplice per produrre Vitamina D è prendere il sole, ricordandosi sempre di prendere le dovute precauzioni e proteggersi dai raggi solari.
Tuttavia, quando le condizioni climatiche o geografiche limitano l’esposizione al sole, o altri fattori alterano il suo assorbimento, è possibile integrare la Vitamina D con cibi ricchi di nutrienti quali uova, fegato, pesci, latte e carne.
Ricorda: l’apporto ottimale di Vitamina D varia da individuo a individuo in base alle specifiche condizioni fisiche e di salute, al regime dietetico e alle abitudini di vita, pertanto se sospetti una carenza di Vitamina D parlane con il tuo medico di fiducia.