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Test del colesterolo: ecco il possibile nuovo elemento di valutazione

Test del colesterolo: ecco il possibile nuovo elemento di valutazione

Secondo alcuni ricercatori si dovrebbe cambiare il modo di misurare il colesterolo con altri tipi di test più accurati. Si apre il dibattito.

Ecco cosa sostiene, tra gli altri,  il cardiologo Allan Sniderman della McGill University di Montreal.

Il pensiero di Sniderman

La maggior parte dei medici ordina infatti quello che Sniderman considera il test sbagliato per valutare il rischio di malattie cardiache: una lettura standard del colesterolo, che può indicare livelli di colesterolo LDL (o cattivo) e livelli di HDL (o buono). Quello che dovrebbero invece richiedere, continua il dottore, è un test poco costoso per una proteina del sangue nota come apolipoproteina B (apoB), ritenuto un indicatore più affidabile per valutare il rischio cardiovascolare.

Apolipoproteina B: di cosa si tratta?

ApoB è la proteina principale delle particelle LDL. Alcuni ricercatori ritengono che sia l’indicatore più fedele della minaccia per le nostre arterie rispetto ai livelli di colesterolo assoluto. Se si rileva infatti la quantità di apoB in un campione di sangue, si può fare una stima più accurata sulla quantità di particelle LDL e di conseguenza si possono effettuare migliori valutazioni del rischio cardiovascolare. Sniderman sostiene inoltre che si tratti del sistema più economico e semplice, con un costo di circa $ 20.

Recenti studi hanno rilevato che le dimensioni delle particelle di colesterolo cattivo variano in base alle persone e, secondo alcuni ricercatori, tale dimensioni possono influire molto. Coloro che hanno infatti dimensioni piccole delle particelle hanno un rischio maggiore di sviluppare problemi cardiaci. Sono tuttavia necessarie ulteriori studi per avere conclusioni più chiare.

Come si valuta il rischio cardiovascolare?

Si tratta di un tema ancora molto dibattuto. Il test classico basato sui livelli di colesterolo LDL dà un risultato attendibile dell’85%.

Il restante 15% porta però a diagnosi non corrette, con terapie inutili o, al contrario, non avviate quando era necessario.

Durante il recente incontro dell’American Heart Association (AHA) ad Anaheim, in California, Sniderman ed altri colleghi hanno presentato un riesame dei dati raccolti negli anni dalla National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), un famoso censimento della salute della popolazione degli Stati Uniti.

Il riesame ha confrontato le persone con diversi livelli di apoB ma con risultati simili di colesterolo cattivo. Dai risultati è emerso che i pazienti con apoB alte hanno un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a coloro che hanno questo livello di proteina più basso, a parità di colesterolo LDL.

Il dibattito

Si è aperto quindi nuovamente il dibattito relativo al livello di misurazione del colesterolo per introdurre in modo sistematico un nuovo elemento di valutazione.

 Fonti:

http://www.sciencemag.org/news/2017/12/it-time-retire-cholesterol-tests

http://www.ilpost.it/2017/12/09/colesterolo-ldl/

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