Questo è quanto rivela un ampio studio svedese pubblicato su The BMJ.
Il rischio di eventi cardiovascolari gravi e acuti, come arresto cardiaco e infarto, è particolarmente elevato nei primi sei mesi dopo la diagnosi di un disturbo da stress e nel primo anno per gli altri tipi di malattie cardiovascolari.
Prima o poi la maggior parte delle persone è esposta a traumi psicologici o ad eventi stressanti come la morte di una persona cara, la diagnosi di una malattia, disastri naturali o violenza. E’ scientificamente provato che gravi reazioni a situazioni di stress o ad eventi traumatici sono collegate allo sviluppo di malattie cardiovascolari.
Nel corso degli anni erano già state fatte molte ricerche su veterani militari e militari in servizio affetti da disturbi da stress post-traumatico (PTSD, post-traumatic stress disorder) o con sintomi di PTSD. A causa del ristretto numero di campioni studiati per poter fare luce sull’argomento i ricercatori hanno utilizzato la popolazione e i registri sanitari svedesi per esplorare il ruolo del PTSD, della reazione acuta allo stress, dei disturbi dell’adattamento, e di altre reazioni da stress nello sviluppo delle malattie cardiovascolari.
Lo studio
Lo studio è stato fatto per background familiare, storia medica e condizioni psichiatriche di fondo.
I ricercatori hanno confrontato 136.637 persone alle quali era stato diagnosticato un disturbo da stress nel periodo tra gennaio 1987 e dicembre 2013 con 171.314 fratelli senza alcun disturbo da stress ne’ malattie cardiovascolari.
Episodi di grave reazione allo stress, a eventi importanti o traumi sono risultati collegati ad un maggior rischio di malattie cardiovascolari, in particolare durante il primo anno dopo la diagnosi, con un rischio del 64% in più tra le persone con disturbo da stress.
Sono state fatte associazioni simili per sesso, periodo, anamnesi medica e storia familiare di malattie cardiovascolari. I risultati erano simili per le persone con disturbo legato da stress rispetto al resto della popolazione, con un legame più forte tra i disturbi da stress e le malattie cardiovascolari a insorgenza precoce, ovvero sviluppati prima dei 50 anni. Tra tutti i casi studiati i rischi maggiori sono risultati quelli di insufficienza cardiaca, embolia e trombosi ad un anno dell’episodio.
Trattandosi di uno studio osservazionale condotto sulla popolazione svedese non è possibile stabilire una causa, ma secondo gli autori i risultati di altri studi evidenziano un legame biologico tra gravi reazioni da stress e sviluppo di malattie cardiovascolari, ma non possono escludere il ruolo di altri fattori come il fumo e il consumo di alcol.
In futuro sarà importante fare studi ben strutturati per valutare interventi più appropriati non solo a fini scientifici ma soprattutto per dare reali benefici ai pazienti.
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