Quanto conosci dell’ampio mondo del colesterolo? Ecco alcuni false credenze comuni, e la realtà che c’è dietro di esse.
Falsa credenza 1: il colesterolo non è un problema che coinvolge anche i bambini
Il colesterolo alto può essere ereditato.
Si parla quindi di ipercolesterolemia familiare o primaria, una condizione ereditaria legata a particolari anomalie genetiche.
Questo significa che gli individui colpiti da ipercolesterolemia familiare producono una quantità eccessiva di colesterolo già a partire dall’età giovanile.
I bambini con questo disturbo genetico sono quindi ad alto rischio di malattie cardiache. Questo problema tuttavia è sottodiagnosticato e sottodimensionato in tutto il mondo.
Si consiglia un test del colesterolo per i bambini e adolescenti che hanno:
- Un genitore o un nonno con evidenza di aterosclerosi coronarica, malattia vascolare periferica o malattia cerebrovascolare.
- Un genitore o un nonno con occlusione delle arterie coronariche.
- Un genitore o un nonno che ha avuto un infarto o una morte cardiaca improvvisa prima dei 55 anni.
- Un genitore che ha una storia di alti livelli di colesterolo totale (240 mg / dl o superiore).
Indipendentemente dal rischio, tutti i bambini beneficiano di una dieta e uno stile di vita sano. Avere già in tenera età abitudini corrette di alimentazione e di attività fisica può ridurre infatti il rischio di problemi cardiovascolari nel tempo.
Prove che arrivano dalla scienza mostrano che il processo aterosclerotico (cioè accumulo di placca nelle arterie) inizia nell’infanzia e progredisce lentamente nell’età adulta, portando spesso alla malattia coronarica, la principale causa di morte nel mondo.
Per ridurre il rischio è importante, fin da piccoli:
- non fumare,
- fare regolare l’esercizio aerobico,
- identificare e trattare un’eventuale ipertensione,
- mantenere un peso sano,
- diagnosticare e curare un ’eventuale diabete,
- avere una dieta sana.
I bambini dai due anni in su dovrebbero inoltre seguire una dieta ricca di frutta, verdura, pesce, cereali integrali e basso contenuto di sodio, con pochi alimenti e bevande carichi di zucchero.
Falsa credenza 2: non è necessario un controllo del colesterolo fino ai 50 anni
L’American Heart Association raccomanda che tutti gli adulti di età pari o superiore a 20 anni debbano controllare il colesterolo (e altri fattori di rischio) ogni 4-6 anni.
Falsa credenza 3: le persone magre non hanno il colesterolo alto
Le persone in sovrappeso hanno maggiori probabilità di avere il colesterolo alto, ma questo non significa che le persone magre non ne possano essere colpite.
Sono circa 6 milioni di italiani ad essere magri in apparenza, ma in realtà “obesi dentro”, cioè con un metabolismo simile a chi è in sovrappeso. Questo significa avere un accumulo di deposito di grassi nel sangue o nel fegato.
Cambiare il proprio stile di vita può aiutare a far regredire, almeno in parte, il problema. Tuttavia in alcune particolari situazioni servono dei farmaci per uccidere il killer silenzioso del fegato e per prevenire la progressione verso la cirrosi epatica o l’epato-carcinoma.
Falsa credenza 4: solo gli uomini devono preoccuparsi del colesterolo
Sia gli uomini che le donne tendono a vedere livelli più alti di trigliceridi e colesterolo quando invecchiano.
È vero che le donne in premenopausa sono solitamente più protette dallo sviluppo di malattie cardiache rispetto agli uomini, questo perché l’ormone femminile è più alto durante gli anni fertili e tende a far aumentare i livelli di colesterolo HDL (buono).
Tuttavia il grasso che si forma intorno al cuore fa aumentare il rischio cardiovascolare nelle donne in menopausa o con bassi livelli di estrogeni. (Approfondisci qui)
Per questo motivo, quando ci si avvicina alla menopausa, bisognerebbe controllare il proprio livelli di colesterolo e parlare con il medico dei fattori di rischio e delle opzioni di trattamento.