Quando si tratta di alcol, poco e spesso sembra essere la strada da percorrere per la salute del cuore, almeno secondo le ultime ricerche.
Bere moderatamente aiuta il nostro cuore a rimanere in salute, la scoperta
Moderatori bevitori – uomini che bevono circa 12 bicchieri di alcolici a settimana e donne che ne bevono otto – hanno infatti il 30% in meno di probabilità rispetto agli ex bevitori di sviluppare malattie cardiache o subire un infarto mortale. L’effetto protettivo aumenta fino al 50% circa rispetto ai non bevitori.
Gli astemi e i recenti astemi sono particolarmente a rischio rispetto ai bevitori moderati e hanno il doppio del rischio di sviluppare malattie cardiache, affermano i ricercatori dell’University College di Londra, che pensano che l’alcol aumenti i livelli di estrogeni, il che favorisce la salute del cuore.
Il ruolo protettivo dell’alcol per chi beve poco e spesso
L’alcol sembra avere un effetto protettivo per entrambi i sessi, inoltre i bevitori moderati che avevano periodi in cui non bevevano affatto avevano anche una maggiore probabilità di sviluppare malattie cardiache rispetto a quelli che assumeva alcol sempre moderatamente. Questo, come spiegano i ricercatori, è stato soprattutto il caso tra gli over-55.
Dettagli dello studio
I ricercatori hanno analizzato le abitudini di salute e consumo di 35.132 persone nell’arco di 10 anni, durante i quali quasi il 5% ha sofferto di un attacco cardiaco o di malattie cardiache sviluppate.
I benefici del vino rosso: il paradosso francese
Anche il Professore nutrizionista Michele Carruba, spiega il ruolo benefico dell’alcol, nello specifico del vino rosso. E commenta: “Le proprietà positive sulla salute del vino vengono da quello che è passato alla storia come paradosso francese. Alcuni studiosi avevano notato infatti che i francesi, che mangiano tanti grassi, hanno un minor impatto di malattie cardiovascolari rispetto alle persone che, pur mangiando la stessa quantità di grassi, non bevevano il vino. Ecco quindi come il vino, in modiche quantità, previene le malattie cardiovascolari”.