Sembra che i rischi dati dall’assunzione delle statine per abbassare i livelli di colesterolo siano maggiori dei benefici.
Ecco ciò che è emerso dai ricercatori dell’Università di Zurigo, i quali hanno creato un modello per confrontare gli eventuali effetti collaterali delle statine nei pazienti che le assumono quotidianamente.
Le linee guida sulle statine
L’American College of Cardiology (ACC) e l’American Heart Association (AHA) hanno suggerito che le statine andrebbero prescritte ai pazienti con un rischio del 10% di malattia cardiache entro i prossimi 10 anni.
Tuttavia tale raccomandazione è particolarmente controversa a causa degli effetti collaterali che comporta il farmaco.
Lo studio: valutati i rischi delle statine
Per valutare i rischi (e i benefici) delle statine, i ricercatori dell’Università di Zurigo hanno utilizzato uno strumento chiamato QRISK per stimare il rischio individuale di ogni paziente di sviluppare una malattia cardiaca.
Tale strumento considera fattori di rischio quali età, indice di massa corporea, zona di residenza e altre condizioni mediche.
I risultati
Il team ha dimostrato che i danni superano i benefici nei casi in cui le soglie del rischio di malattia cardiaca nei successivi 10 anni siano anche significamente maggiori del 10%.
Perché i benefici siano maggiori dei danni, il rischio doveva superare il 21% tra gli uomini tra i 70 ed i 75 anni che non avevano già subito un attacco di cuore. Più del doppio del valore raccomandato.
Gli effetti collaterali delle statine
Nonostante i benefici delle statine è d’obbligo ricordare come, seppur ottimi farmaci per combattere il colesterolo, portino rischi di effetti collaterali (principalmente dolori muscolari e problemi epatici), soprattutto perché sono farmaci che vanno assunti ogni giorno per tutta la vita. Non solo, possono causare problemi di memoria, stanchezza, difficoltà nella vista, diabete, pancreatite ed epatite.
Tali effetti collaterali condizionano spesso il buon esito della cura dell’ipercolesterolemia legata al colesterolo cattivo.
Non si può infatti sostenere che una cura funzioni al 100% se porta effetti molto dolorosi e debilitanti.
Le conclusioni
I principali esperti tuttavia raccomandano di continuare ad assumere le statine, esortando alla cautela dei risultati ottenuti dallo studio.
Sono quindi necessari ulteriori ricerche per confermare i risultati.