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Alimentazione e Stili di vita

Industria dello zucchero, colesterolo e cancro: scoperto un controverso studio

Industria dello zucchero, colesterolo e cancro: scoperto un controverso studio

Un vecchio studio sta gettando nuova luce sul controverso passato dell’industria dello zucchero e i suoi segreti sono stati rivelati in un nuovo documento divulgato dalla CNN.

Uno studio degli anni ’60, sponsorizzato dall’industria dello zucchero, metteva in risalto il collegamento tra una dieta ricca di zuccheri e livelli elevati di colesterolo nel sangue ed il cancro nei ratti.

Tutto quello che sappiamo è che la spina è stata tolta e non è stato pubblicato alcun documento“, ha detto Stanton Glantz, professore di medicina presso l’Università della California, a San Francisco e co-autore di una nuova ricerca.

Questo studio enigmatico sembrava fornire la prova degli effetti dannosi sulla salute del consumo eccessivo di zucchero ed il fatto che non fosse mai stato pubblicato ha sollevato qualche perplessità.

Il nuovo documento

Gli autori del nuovo documento hanno condotto un’analisi storica separata dei documenti e degli studi relativi all’industria dello zucchero.

Quell’analisi, pubblicata lo scorso anno su JAMA Internal Medicine, suggeriva che la Sugar Research Foundation sponsorizzasse un programma di ricerca che promuoveva il grasso “come responsabile” di problemi di salute (come le malattie cardiocircolatorie) e metteva in dubbio sui rischi per la salute con una dieta ad alto contenuto di zuccheri.

Lo stesso tipo di manipolazione della scienza che aveva fatto l’industria del tabacco e che oggi  abbiamo documentato sull’industria dello zucchero“, ha detto Glantz, che ha anche studiato l’industria del tabacco.

La contestazione della Sugar Association

La fondazione, ora chiamata Sugar Association, ha contestato il nuovo documento dicendo alla CNN che “non è in realtà uno studio, ma una prospettiva: una raccolta di speculazioni e ipotesi su eventi accaduti quasi cinque decenni fa, condotto da un gruppo di ricercatori e finanziato da individui e organizzazioni che sono noti critici dell’industria dello zucchero“.

Cristin Kearns, un assistente professore alla UCSF School of Dentistry e autore principale dell’articolo, ha detto di aver appreso dello studio da tempo mentre raccoglieva e analizzava lettere tra i dirigenti della Sugar Research Foundation e vari scienziati dal 1959 al 1971.

Poi ha notato che lo studio è stato menzionato in un libro che è stato pubblicato dalla Sugar Research Foundation, che ha trovato in una biblioteca pubblica.

Il libro “elenca tutti i loro progetti di ricerca tra il 1943 e il 1972, e questo progetto era presente nel loro rapporto ma non aveva dato pubblicazioni e questo mi ha incuriosito” ha detto Kearns.

Lo studio ed i risultati

Lo studio si chiamava Progetto 259 e la Sugar Research Foundation inizialmente autorizzò 15 mesi di finanziamento da giugno 1968 a settembre 1969.

Secondo il giornale, Kearns ha scoperto che lo studio ha portato a due risultati nei ratti che sarebbero stati sfavorevoli agli interessi commerciali dell’industria dello zucchero.

  1. In primo luogo, lo studio ha mostrato che l’urina dei ratti nutriti con una dieta ricca di zuccheri sembrava avere livelli più alti di un enzima chiamato beta-glucuronidasi rispetto all’urina dei ratti nutriti con una dieta con alto contenuto di amido. La beta-glucuronidasi è stata associata ad un aumento del rischio di cancro alla vescica.“Era di una certa rilevanza politica in quel momento, perché c’era una clausola chiamata Delaney“, ha detto Glantz. Il Congresso approvò la clausola Delaney nel 1958 per proibire l’utilizzo di qualsiasi additivo alimentare che potesse indurre il cancro nell’uomo o negli animali.
  2. Il Progetto 259 ha anche mostrato una diminuzione statisticamente significativa dei trigliceridi nei ratti che sono stati nutriti con una dieta ricca di zuccheri e sono stati privati ​​di batteri nel loro intestino, rispetto ai ratti nutriti con una dieta base.

Questo ha dimostrato che il microbioma dell’intestino ha avuto un ruolo nella risposta dei trigliceridi a seguito di una dieta ricca di zuccheri” ha detto Kearns.

La risposta della Sugar Association

La Sugar Association, in risposta alle dichiarazioni scritte della CNN,  ha osservato che gli autori del nuovo documento non hanno cercato di verificare alcuna delle loro affermazioni. “Abbiamo esaminato i nostri archivi di ricerca e trovato documentazione che lo studio in questione si è concluso per tre motivi, nessuno dei quali riguardava i potenziali risultati della ricerca:

  • lo studio ha subito significativi ritardi;
  • ha, di conseguenza, sforato il budget;
  • il ritardo si è sovrapposto ad una ristrutturazione organizzativa con la Sugar Research Foundation che è diventata una nuova entità, l’International Sugar Research Foundation”.

Nella sua dichiarazione la Sugar Association ha aggiunto che lo zucchero consumato con moderazione può essere parte di uno stile di vita equilibrato e che l’associazione rimane impegnata a sostenere la ricerca per capire meglio il ruolo dello zucchero nelle diete dei consumatori.

Le scoperte eticamente preoccupanti

Ma le scoperte del nuovo documento sono “eticamente preoccupanti“ per il dott. Sanjay Basu, un assistente professore di medicina alla Stanford University che non è stato coinvolto nel lavoro. “Nel momento in cui si stavano svolgendo questi studi, venivano formulate molte raccomandazioni dietetiche che enfatizzavano, in particolare, la riduzione degli alimenti ad alto contenuto di grassi che venivano spesso sostituiti da cibi ad alto contenuto di zucchero per essere più appetibili” ha detto Basu, che ha studiato l’impatto sulla salute degli zuccheri. Questo cambiamento, soprattutto nella dieta degli americani, ha purtroppo portato ad un aumento dell’obesità e del diabete di tipo 2  quindi la soppressione di questo tipo di studio è in parte molto preoccupante. Anche se non siamo sicuri di quale sia una quantità sicura di zucchero aggiunto, è abbastanza chiaro e sempre più evidente che siamo ben al di sopra di ciò che potrebbe essere considerato ragionevole“.

I consigli

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia di limitare l’assunzione giornaliera di “zuccheri liberi” a meno del 10% del fabbisogno energetico quotidiano, idealmente a meno di 5%. Ciò significa che, per una persona con uno stile di vita abbastanza sedentario e un fabbisogno energetico di circa 2.000 calorie al giorno, l’assunzione è di al massimo 200 calorie in forma di zuccheri aggiunti, ossia 50g.

   Fonti:

http://journals.plos.org/plosbiology/article?id=10.1371/journal.pbio.2003460

http://edition.cnn.com/2017/11/21/health/sugar-industry-cancer-history-study/index.html

http://oncolife.it/blog/piccoli-consigli-che-fanno-la-differenza/scoperto-uno-studio-controverso-sull-industria-dello-zucchero-cancro/

 

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