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Ipercolesterolemia: dieta vegana e vegetariana

Dieta Vegana: Benefici e non

La parola colesterolo è ormai sulla bocca di tutti e suscita sempre preoccupazione quando viene pronunciata. 

Ma il colesterolo è nostro amico o nostro nemico? 

Tante persone mi chiedono se l’alimentazione possa modificare i livelli di colesterolo totale nel sangue e quale tipo di dieta sia più corretta.

Tutte le cellule del nostro organismo hanno bisogno del colesterolo perché entra nella composizione delle membrane regolandone la fluidità. Le cellule endocrine lo usano per produrre gli ormoni steroidei e il fegato lo utilizza per produrre gli acidi biliari.

Sappiamo che l’alimentazione corretta è alla base della nostra salute, anche se non sufficiente perché tutto è connesso nel nostro organismo. La mancanza di attività fisica, i pensieri negativi possono causare malessere nella nostra mente e ripercuotersi sulla salute del nostro intestino e viceversa. Una sana alimentazione è  il “farmaco d’elezione” per il nostro benessere come disse Ippocrate, il padre della medicina, oltre 2000 anni fa: “Fa che il cibo sia la tua medicina”.

Colesterolo endogeno ed esogeno

Il fegato è l’organo più importante nel controllare il metabolismo del colesterolo: qui vengono regolate sia la sua sintesi sia la sua eliminazione.

Sappiamo che il colesterolo endogeno, cioè quello prodotto dal fegato attraverso reazioni metaboliche complesse è circa l’80%, mentre quello esogeno, introdotto con l’alimentazione è il 20%. Il colesterolo viene trasportato nel nostro organismo attraverso due tipi di lipoproteine, le HDL che identifichiamo come colesterolo “buono” perché riportano il colesterolo al fegato e le LDL, o colesterolo “cattivo” che sono quelle che possono aderire ai vasi.

Livelli più bassi di colesterolo endogeno sono correlati a livelli più bassi di cardiopatie, cancro e altre malattie occidentali.

La domanda chiave è: che effetti ha l’alimentazione sul colesterolo?

Numerosi studi hanno correlato l’aumento dei livelli del colesterolo con l’assunzione di cibi di origine animale, mentre le sostanze nutritive derivanti da cibi di origine vegetale erano associate ad un calo dei livelli.

Fitosteroli

L’intestino umano è in grado di assorbire velocemente il colesterolo presente nella dieta in particolare quello di derivazione animale. Nei cibi vegetali troviamo dei composti simili al colesterolo, i fitosteroli. Questi hanno funzione strutturale nelle membrane delle cellule vegetali e sono in grado di competere con l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale, riducendone in modo dose-dipendente la percentuale di assorbimento e aumentandone l’escrezione fecale. Ciò si traduce in una diminuzione media della colesterolemia totale e delle LDL del 9-10%.

Le principali fonti alimentari di fitosteroli sono gli oli vegetali, la frutta secca, i cereali, i germogli, i cavoli e i cavolfiori

Li troviamo anche in alcuni alimenti di origine animale: il tuorlo d’uovo, i crostacei e il fegato dei mammiferi. Il tuorlo d’uovo è un alimento completo, contiene vitamine e minerali e la frazione lipidica contiene solo il 5% di colesterolo.

La tavola anti-colesterolo

La dottoressa Catherine Kousmine già nel secolo scorso scoprì il ruolo fondamentale dell’alimentazione nel trattamento di malattie gravi e il suo metodo è utile per il benessere della persona e nella cura e nella prevenzione delle malattie moderne. L’assunzione di cibi vegetali a tavola ci aiuta a mantenere costanti i livelli di colesterolo e anche a migliorare la funzionalità del nostro intestino.

Di fondamentale importanza per tenere sotto controllo la salute è nutrirsi di cibo non trasformato, lavorato, devitalizzato, che non può essere considerato naturale. Un’alimentazione con l’associazione di cereali, mancanti di lisina, e legumi, carenti di aminoacidi solforati, ci fornisce tutti gli aminoacidi essenziali che troviamo nei cibi animali.

Nei vegetali inoltre sono presenti molecole antiossidanti che aiutano a ridurre lo stress ossidativo prodotto nel nostro corpo. Le LDL ossidate sono le responsabili dei danni imputati al colesterolo, come la formazione degli ateromi che occludono le arterie. Privilegiando a tavola l’uso dell’olio extravergine di oliva, della frutta secca a guscio, dei semi oleosi e del pesce innalziamo i valori delle HDL, gli “spazzini” del colesterolo.

Conclusioni

Noi tutti mangiamo le cose che ci piacciono o che ci convengono o quelle che i nostri genitori ci hanno insegnato a preferire. La maggior parte di noi vive all’interno di confini culturali che definiscono le nostre preferenze e abitudini in termini di alimentazione.

Gli argomenti a favore di una dieta vegetariana come base di uno stile di vita improntato alla salute sono supportati da studi ben documentati e revisionati da specialisti, anche in collaborazione con varie università.

Quindi “colazione da re, pranzo da principi e cena da poveri” privilegiando cibi vegetali. Seguendo una dieta vegetariana il vostro corpo vi ringrazierà per tutto il tempo che ancora vi resta da vivere.

Fonti:

T.Colin Campbell PhD e Thomas M. Campbell II “The China Study”, Macro Edizioni

E. Liotta “La dieta smartfood”, Rizzoli Editore

A.A. vari “Nutraceutici e alimenti funzionali in medicina preventiva”, Bononia University Press

Chimica farmaceutica e farmacista. Specialista in medicina funzionale regolatoria e medicina antiaging. Esperta in fitoterapia, omeopatia, aromaterapia e fiori di Bach

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