riso rosso fermentatoDal servizio di prevenzione degli Stati Uniti (USPSTF), nuove linee guida per il trattamento dell’ipercolesterolemia, che vedono una progressiva riduzione delle indicazioni all’utilizzo delle statine.
“Seguendo le nuove linee guida, oltre 9.3 milioni di persone nei soli Stati Uniti potrebbero fare a meno della terapia con statine”
Come riportato in uno studio pubblicato sul giornale dell’associazione medica americana JAMA.
Nuove linee guida
Infatti, le nuove direttive non solo propongono una riduzione nell’uso di statine – persino il British Medical Journal (BMJ), una delle tre riviste mediche più autorevoli al mondo, ha messo in dubbio i vantaggi in termini di salute sull’uso a lungo termine delle statine* – ma hanno aumentato la soglia di rischio oltre la quale la terapia a base di statine è indicata. Inoltre, per poter iniziare la terapia è necessaria la presenza di almeno un fattore di rischio cardiovascolare.
Ciò significa che molti soggetti giovani con ipercolesterolemia o adulti con diabete non rientrerebbero più nelle categorie in cui il trattamento farmacologico è raccomandato.
Alternative naturali
In ottica di controllo del colesterolo un ruolo importante, se non fondamentale, è giocato dalla modulazione dell’insulina.
Infatti, la maggior parte del colesterolo circolante è frutto della sintesi a livello epatico, attività che viene stimolata proprio dall’insulina.
In concreto tutto questo si traduce in carboidrati integrali, riso rosso fermentato, grassi “buoni” a crudo, probiotici e attività sportiva, tutte soluzioni che contribuiscono a ridurre lo stimolo alla sintesi di colesterolo attraverso il controllo dell’insulina.
Uno studio tutto italiano
Un recente studio clinico condotto dal Professor Paolo Magni, docente del Dipartimento di scienze farmacologiche e biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano e ricercatore presso il Centro Universitario Dislipidemie Ospedale Niguarda di Milano, ha inoltre dimostrato come l’associazione di riso rosso fermentato e probiotici “possa portare alla riduzione delle LDL del 27% dopo dodici settimane”, come ha spiegato lo stesso Paolo Magni in occasione di una recente conferenza dove sono stati presentati in anteprima i dati della ricerca.
Il tutto senza statine ma solo con integratori alimentari.
*Diversi sono i lavori scientifici e le ricerche pubblicate che hanno aperto un dibattito e dato il via ad una rivoluzione concettuale sul pensiero anticolesterolo e sul supporto all’uso delle statine, tra cui la pubblicazione di Ravnskov del giugno 2016.
Fonti per approfondire:
Final Reccomendation Statement, USPSTF
Adherence to USPSTF Recommendations Could Lead to Lower Number of Individuals Recommended For Statin Therapy, 2017, JAMA
Who should take statins? Two guidelines differ by 9.3M people, study finds, 2017, Advisory Board
Probiotici, uso corretto difende microbiota intestinale e metabolismo, 2017, Farmacista33