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Parola alla scienza

Perché i cardiologi sottovalutano certi sintomi nelle donne

Perché i cardiologi sottovalutano certi sintomi nelle donne

La percezione errata che le donne siano meno soggette ad infarto degli uomini potrebbe aver fatto morire oltre 8.000 donne tra Inghilterra e Galles negli ultimi 10 anni. Lo studio inglese individua anche le migliori procedure per evitare queste morti inutili.

Da un lato vengono fatte meno diagnosi alle donne, dall’altro spesso certi sintomi nelle donne vengono sottovalutati, il risultato è che la cardiologia in qualche modo trascura di più le donne rispetto agli uomini.

La British Heart Foundation (BHF) a tal proposito ha pubblicato una ricerca secondo la quale le donne ricevono trattamenti cardiaci più deboli rispetto a quelli degli uomini, anche quando i tassi di diagnosi sono gli stessi. Addirittura i ricercatori hanno stimato che a causa di queste sottovalutazioni diagnostiche negli ultimi 10 anni siano morte oltre 8.000 donne tra l’Inghilterra ed il Galles.

Un recente studio condotto da ricercatori dell’Università di Edimburgo ha cercato di mettere luce su questa situazione. Gli esperti hanno messo a punto un nuovo esame del sangue per diagnosticare meglio l’infarto nelle donne.  Questo esame ha permesso di aumentare del 42% il numero di donne diagnosticate di sofferenza cardiaca dopo essersi presentate al pronto soccorso per dolori al petto. 

I cardiologi sottovalutano i sintomi nelle donne

I ricercatori hanno però scoperto che, nonostante la aumentate diagnosi, le donne avevano circa la metà delle probabilità rispetto agli uomini di ricevere i trattamenti per attacco cardiaco raccomandati. Tra questi trattamenti sono inclusi la rivascolarizzazione coronarica in cui è inserito uno stent, la doppia terapia antipiastrinica e trattamenti preventivi tra cui statine.

Il dottor Ken Lee, BHF Clinical Research Fellow e autore dello studio presso l’Università di Edimburgo, ha dichiarato:

“La diagnosi di infarto è solo un pezzo del puzzle. Il modo in cui i risultati dei test e la storia del paziente sono interpretati dagli operatori sanitari possono essere soggettivi e le distorsioni inconsce possono influenzare la diagnosi. Ciò può spiegare in parte il perché, anche quando i tassi di diagnosi sono in aumento, le donne sono ancora in svantaggio quando si tratta di trattamenti che ricevono a seguito di un infarto. “

Le donne sono diverse dagli uomini

Un altro punto importante è che le donne sono diverse dagli uomini, pertanto certi livelli di sostanze nel sangue misurati negli uomini e considerati normali possono non esserlo per le donne. E’ il caso della troponina: i ricercatori hanno dimostrato che nelle donne durante un infarto viene rilasciata una quantità  di troponina inferiore rispetto agli uomini. 

Dr Lee a tal proposito ha spiegato: “Affrontando una differenza biologica tra uomini e donne, abbiamo migliorato con successo il test per rilevare un maggior numero di donne che hanno avuto un infarto. Senza tali accorgimenti queste donne avrebbero ricevuto diagnosi errate”.

E’ pertanto essenziale che tutti gli operatori sanitari tengano conto di queste differenze di genere e non sotto valutino certi sintomi nelle donne.

Fonti:

British Heart Foundation. “Women get half the number of heart attack treatments as men: New blood test diagnoses more women with heart attack but gender gap in treatment remains.

https://www.telegraph.co.uk/news/2019/10/14/female-heart-attack-victims-half-likely-men-receive-treatment/

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