La composizione del microbiota intestinale può spiegare una parte sostanziale della variazione individuale nei profili lipidici del sangue ospite. Ecco studio e considerazioni.
Il contesto: nuove opzioni terapeutiche contro il colesterolo cattivo
L’accumulo di prove ha fornito nuove informazioni su opzioni terapeutiche potenzialmente efficaci che hanno come obiettivo la modulazione del metabolismo dell’HDL (colesterolo cattivo), con conseguente prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Microbioma intestinale, colesterolo HDL e trigliceridi, il legame
Il microbiota intestinale è stato collegato in modo convincente alla salute, ma il suo impatto sul metabolismo dei lipidi ospite, in particolare sul metabolismo delle HDL e trigliceridi, rimane scarsamente compreso.
Lo studio
Il lavoro di revisione condotto da Kazuhiro Nakaya e Katsunori Ikewaki, e pubblicato in Current Opinion in Lipidology, si concentra sui recenti progressi nello stabilire associazioni tra il microbiota intestinale e il metabolismo ospite HDL. Discute anche di causalità e meccanismi, e come tradurre i risultati in uso clinico.
La composizione del microbiota intestinale ha effetti sul colesterolo? I risultati
Recenti studi sull’uomo e sugli animali hanno dimostrato che la composizione del microbiota intestinale può spiegare una parte sostanziale della variazione individuale nei profili lipidici del sangue ospite. Inoltre è stato dimostrato che le molecole di segnalazione prodotte dal microbiota intestinale hanno potenti effetti sul trasporto inverso del colesterolo, una fondamentale funzione ateroprotettiva dell’HDL, che potrebbe successivamente influenzare lo sviluppo dell’aterosclerosi.
È stato infatti dimostrato come il microbiota umano influenzi in particolar modo l’espressione di colesterolo cattivo e trigliceridi a prescindere da età, sesso o componente genetica.
Le conclusioni
In definitiva, la manipolazione selettiva del microbiota intestinale può servire come un approccio terapeutico ideale per migliorare la funzione HDL e il rischio cardiovascolare.
Nel futuro
Sono tuttavia necessari ulteriori studi per una migliore comprensione di quali batteri specifici, o in alternativa, quali metaboliti batterici, siano bersagli appropriati.