Un recente studio mostra che il colesterolo HDL è un indicatore del rischio d’infarto che varia a seconda dell’etnia e del sesso. Dal momento che non è universale, la ricerca scientifica sta studiando ulteriormente la relazione tra i livelli di HDL e il rischio di malattie cardiovascolari.
Per decenni il colesterolo HDL ricco in lipoproteine è stato considerato un buon colesterolo per la sua capacità di rimuovere il grasso e altre molecole di colesterolo dalle arterie, riducendo così il rischio di malattie cardiovascolari. Una ricerca condotta dal centro medico UT Southwestern di Dallas (Texas, Stati Uniti) ha mostrato che nella popolazione nera i livelli di colesterolo HDL non sono associati in modo rilevante al rischio di infarto. La ricerca suggerisce che il colesterolo HDL non è un indicatore universale del rischio d’infarto, bensì una variabile dipendente dal genere e dall’etnia della popolazione analizzata.
Colesterolo LDL e HDL
Il colesterolo è una sostanza cerosa presente nel sangue molto importante nella sintesi degli ormoni e per il buon funzionamento delle cellule. L’accumulo di colesterolo povero in lipoproteine (LDL) può formare dei depositi, le cosiddette ‘placche’, che, ostruendo i vasi sanguigni, possono causare l’ infarto. Il colesterolo HDL, al contrario, aiuta a rimuovere le placche dai vasi sanguigni. Secondo il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (Stati Uniti) gli incidenti cardiovascolari sono la prima causa di morte negli Stati Uniti. Più del 12% della popolazione adulta statunitense ha alti livelli di colesterolo e più del 18% ha bassi livelli di colesterolo HDL.
La ricerca: analisi dei livelli di HDL-P e HDL-C
Studi recenti sull’associazione tra livelli di colesterolo HDL e miglioramento delle condizioni di salute sono giunti a conclusioni apparentemente in contrasto tra loro. Il gruppo di ricerca guidato dal professor Anand Rohatgi (professore associato di medicina interna all’UT Southwestern) ha analizzato un campione di 15784 persone durante un periodo tra 8 e 12 anni. Dei partecipanti il 54% era maschio, il 22% di popolazione nera, l’età media era di 56 anni. I dati includono due differenti misure dell’HDL: i livelli di HDL-P dicono quante particelle di HDL stanno circolando nel sangue; i livelli di HDL-C (il test standard) quantifica invece il numero totale di colesterolo HDL contenuto in queste particelle. Dal momento che il numero di particelle HDL può variare rispetto alla quantità di colesterolo contenuto, i valori di HDL-P e HDL-C possono essere abbastanza differenti e moderatamente correlati.
Risultati della ricerca
Nello studio gli uomini con i livelli più alti di HDL-P hanno avuto un 37% in meno di rischio di infarto e un 34% in meno di probabilità di avere un ictus. Nelle donne si tratta di un 49% in meno per il rischio di infarto e di un 46% in meno per l’ictus. I valori di HDL-C sono stati messi in relazione con il rischio infarto ma non con il rischio di ictus. Lo studio mostra che nel caso della popolazione nera nè i livelli di HDL-P nè quelli di HDL-C sono correlati al rischio di un infarto.
Conclusioni
I risultati della ricerca suggeriscono che lo studio dei livelli di HDL per la prevenzione della malattie cardiovascolari varia a seconda dell’etnia e del sesso. Questi indicatori sono fondamentali per la cardiologia e nella cura primaria della salute. Tuttavia ulteriori sforzi devono essere fatti per comprendere meglio la relazione tra livelli di HDL e malattie cardiovascolari soprattutto in campioni di popolazione (ad esempio la popolazione nera) non ancora pienamente studiati.
Fonti
K. Singh, A. Chandra, T. Sperry, et al. (2020) Associations Between HDL Particles and Ischemic Events by Vascular Domain, Gender, and Ethnicity: A Pooled Cohort Analysis. CirculationAHA. https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIRCULATIONAHA.120.045713