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Gli effetti collaterali delle statine non giustificano una sospensione delle cure

Individuato un nuovo modo per abbassare il colesterolo LDL

Le statine sono i farmaci più usati per abbassare il colesterolo e ormai, in decenni di utilizzo, hanno dimostrato sostanziali benefici nel ridurre il rischio di infarti nei pazienti a rischio. Recentemente l’American Heart Association ha esaminato diversi studi che valutano la sicurezza e i potenziali effetti collaterali di questi farmaci e ha concluso che il rapporto tra rischi di effetti collaterali e benefici derivanti dall’assunzione di statine è a favore di questi ultimi.

Il lavoro è stato pubblicato sul giornale internazionale Circulation: Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology.

Quando un paziente smette di assumere le statine a causa degli effetti collaterali

Secondo i dati ufficiali il 10% degli americani in cura con statine smette di assumerle perché sperimentano effetti collaterali tipici delle statine ma che tuttavia non sempre sono correlati con il loro utilizzo.

“Nella maggior parte dei casi, non bisognerebbe smettere di assumere le statine anche se si pensa di avere effetti indesiderati dovuti al farmaco, meglio invece parlare con il medico. Smettere di prendere le statine può aumentare significativamente il rischio di un attacco di cuore o ictus causato da aterosclerosi, ha spiegato Mark Creager, ex presidente dell’American Heart Association e direttore del Heart and Vascular Center del Dartmouth-Hitchcock Medical Center, nel New Hampshire.

L’unica eccezione che impone la sospensione di una terapia con statine è se all’improvviso si nota urina scura, che può essere un segno di rabdomiolisi, un effetto collaterale molto raro che può causare insufficienza renale acuta. In questi casi è necessario interrompere immediatamente l’utilizzo di statine e contattare il medico. Per fortuna la rabdomiolisi è stata osservata in meno dello 0,1% dei pazienti in terapia con statine.

Gli effetti collaterali più comuni delle statine

Gli effetti indesiderati più comuni delle statine sono i dolori muscolari. Va precisato che i dolori muscolari sono comuni tra gli adulti di mezza età e anziani e hanno molte cause. Troppo spesso chi prende statine attribuisce l’origine agli effetti collaterali del farmaco e smette di assumerlo. Spesso però potrebbe trattarsi di fisiologici dolori muscolari, dovuti all’età o a particolari sforzi.

Se ci fossero dubbi sull’origine dei dolori un esame molto semplice che gli operatori sanitari dovrebbero prendere in considerazione è la possibilità di misurare i livelli di creatinina chinasi di un paziente, un marker nel sangue che potrebbe indicare un eventuale danno muscolare. Se i livelli di creatina chinasi sono normali, il paziente può essere rassicurato che il danno muscolare non si è verificato.

Un’altra causa di dolori muscolari è la carenza di vitamina D e i suoi livelli possono essere facilmente misurati.

Gli autori hanno anche esaminato le prove scientifiche su altri possibili effetti collaterali delle statine e problemi di sicurezza tra cui danni al fegato, effetti neurologici, neuropatia periferica, cataratta, rotture dei tendini e altri, ma hanno trovato poche prove che le statine fossero associate a un maggior rischio di queste condizioni.

Infine non va sottovalutato l’effetto “nocebo” ossia la suggestione cui si è sottoposti dai media e dalle raccomandazioni dei medici. Se a tutti i pazienti viene segnalato che potrebbero sviluppare dolori muscolari probabilmente molti di questi rimarranno suggestionati e condizionati, sentendo dolori che in realtà non ci sono. Si tratta dell’esatto contrario dell’effetto placebo.

Le statine e il diabete

La terapia con statine può aumentare il rischio di diabete, specialmente nelle persone che già presentano fattori di rischio quali uno stile di vita sedentario e l’obesità.

Per le persone che hanno già il diabete comunque è consigliato assumere le statine. L’aumento medio di HbA1c (chiamata anche emoglobina glicata, si tratta di una misurazione della quantità di glucosio presente nel sangue) durante l’assunzione di statine è ridotto e non è considerato un motivo di allarme per non prescrivere questi farmaci. Mentre il diabete è un importante fattore di rischio per attacchi cardiaci, insufficienza cardiaca e altri eventi cardiovascolari, la terapia con statine riduce sostanzialmente il rischio di tali eventi e può essere appropriata per i pazienti che già hanno il diabete.

Quando un medico può prescrivere le statine?

Le statine lavorano per abbassare la quantità di colesterolo a bassa densità di lipoproteine (LDL) – noto come colesterolo “cattivo” prodotto dal fegato. Ci sono molte diverse statine disponibili, comprese le versioni generiche a basso costo. Per determinare se le statine sono appropriate per un paziente, l’American Heart Association raccomanda ai pazienti di lavorare con il proprio medico per valutare il rischio di avere un infarto o ictus nei prossimi dieci anni, utilizzando l’American Heart Association / American College of Cardiology Risk Calcolatrice.

A seconda del punteggio di rischio di un paziente, il medico dovrebbe discutere su come abbassare tale rischio, compresi i cambiamenti dello stile di vita e della dieta. La terapia con statine potrebbe essere appropriata se ci si ritrova in uno dei seguenti gruppi:

  • Adulti di età compresa tra 40 e 75 anni con colesterolo LDL (cattivo) di 70-189 mg / dL e un rischio del 7,5% o superiore di avere un infarto o ictus entro 10 anni.
  • Persone con una storia di un evento cardiovascolare (infarto, ictus, angina stabile o instabile (dolore al petto), malattia delle arterie periferiche, attacco ischemico transitorio o rivascolarizzazione coronarica o altra arteriosa).
  • Persone di  21 anni e più che hanno un livello molto alto di colesterolo LDL (cattivo) (190 mg / dL o superiore).
  • Le persone con diabete e un livello di colesterolo LDL (cattivo) di 70-189 mg / dL che hanno tra 40 e 75 anni.

I benefici degli integratori per abbassare il colesterolo

In tutti gli altri casi, quando cioè sono presenti segnali di colesterolo fuori norma ma in modo non preoccupante è possibile, oltre a migliorare lo stile di vita e l’alimentazione, anche assumere degli integratori con proprietà ipo-colesterolemizzanti, ossia in grado di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. E’ infatti molto importante prevenire e ritardare, se non evitare, l’utilizzo di statine. Ne avevamo già parlato in un precedente articolo, clicca qui per leggere l’articolo Come scegliere un buon integratore per abbassare il colesterolo https://www.menocolesterolo.it/buon-integratore-a-base-di-monacolina-k-per-colesterolo-lcl21/

Fonti
https://newsroom.heart.org/news/statins-have-low-risk-of-side-effects?preview=2e55

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