Nel Regno Unito è stato sviluppato da un gruppo di scienziati un test delle urine che è in grado di rivelare se stiamo mangiando in modo salutare o meno.
Il test, sviluppato da una collaborazione tra l’Imperial College di Londra, la Newcastle University e l’Università di Aberystwyth, è stato descritto nel Lancet Diabetes and Endocrinology Journal, va a monitorare in 5 minuti quanti grassi, zuccheri, fibre e proteine si stanno assumendo, ma anche quanta carne rossa e bianca pesce, uova, verdure e frutta si stanno mangiando.
Fai la dieta giusta?
Il test viene quindi utilizzato per avere informazioni su i pasti più recenti e le abitudini alimentari di una persona; nelle urine, infatti, rimane traccia delle trasformazioni che il nostro corpo fa di ciò che mangiamo: frutta, verdura, pesce e carne che sia, fornendo un’idea di come funziona il metabolismo di una persona e dello stato di salute dell’intestino.
Gli scienziati, dopo aver analizzato le urine di 19 persone che hanno trascorso tre giorni mangiando una serie di pasti attentamente controllati, sono stati in grado di individuare chi tra questi aveva seguito una dieta sana e non, creando così dei campioni da utilizzare come parametri in sede di analisi.
Il test aiuta a mantenere uno stile di vita sano
Pertanto si pensa che in futuro i nutrizionisti potrebbero servirsi del test per migliorare la consulenza nutrizionale e per aiutare i pazienti che vogliono perdere peso. Ma non solo, il test potrebbe rappresentare un utile strumento per monitorare la propria salute in generale e scongiurare il rischio di sviluppare tutta una serie di disturbi legati ad una cattiva alimentazione (colesterolo alto, arteriosclerosi, problemi di pressione alta, obesità, diabete, ecc.). «Il test – ha dichiarato Isabel Garcia-Perez, uno dei ricercatori dell’Imperial College, – va sviluppato il prima possibile, così che possa diventare uno strumento di monitoraggio dietetico personalizzato in grado di aiutare le persone a mantenere uno stile di vita sano. L’analisi ancora non svela, ad esempio, quante patatine fritte e salsicce sono state effettivamente mangiate, ma siamo sulla buona strada».
Il 60% delle persone imbroglia se stesso
Dallo studio è infatti emerso che le persone non sono in grado di tenere nota correttamente di ciò che mangiano; il 60% delle persone infatti, quando chiamata a compilare un diario sulle proprie abitudini alimentari, riporta erroneamente quanto mangiato durante il pasto, omettendo alcune informazioni (soprattutto quelle riguardanti il consumo di cibo spazzatura).
I ricercatori dicono di voler rendere disponibile il test al pubblico nel giro di due anni, con la speranza che diventi uno strumento in più per contrastare il fenomeno dell’obesità e aiutare chi è a rischio di malattie cardiovaloscari o soffre di diabete di tipo 2.