La ristoceutica ha l’obiettivo di portare a tavola un’alimentazione adatta ai soggetti affetti o a rischio di malattie cardio e cerebrovascolari.
La Ristoceutica, fusione tra ristorazione e nutraceutica, è nata da un’importante ricerca svolta da Vincenzo Lionetti, professore associato di Anestesiologia alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, impegnato in prima linea nella sperimentazione per rigenerare il cuore dopo un infarto.
Dagli studi effettuati Lionetti è giunto alla conclusione che il consumo di pasti nutrienti e correttamente bilanciati possa, senza alcun dubbio, migliorare la salute. Dai risultati si è infatti notato come i principi molecolari contenuti nelle sostanze, una volta combinati, siano capaci di esercitare effetti positivi nell’organismo.
La scienza che studia i cibi nutrienti che fanno bene alla salute
Fra i fattori legati all’insorgenza delle malattie cardiovascolari, secondo gli esperti ci sono due elementi chiave:
- lo stress ossidativo
- l’infiammazione cronica.
La cattiva alimentazione ha un effetto su entrambi questi fattori. Ecco perché la ristoceutica si è focalizzata su un nuovo modo di alimentare i pazienti che sono più a rischio grazie ad un sistema che sfrutta le sinergie derivate dalla combinazione dei diversi nutrienti.
“Ogni volta che consumiamo un pasto”, spiega il professor Lionetti, “abbiamo la possibilità di pilotare a distanza l’espressione dei geni di una cellula. È quindi di fondamentale importanza ricercare le associazioni “vincenti” tra i diversi alimenti, e anche i metodi di cottura e di conservazione ottimali, affinché le proprietà epigenetiche positive di ciascuno vengano valorizzate per preservare il nostro stato di salute”. (Epigenetica= lo studio delle variazioni ereditabili che agiscono su parti specifiche del DNA e che regolano l’espressione o la repressione dei geni senza influenzare la sequenza genetica)
Quali alimenti prediligere
I risultati di Leonetti ci dicono che gli alimenti che influenzano positivamente il nostro DNA sono:
- i polifenoli dell’ olio extravergine d’oliva e cacao,
- gli omega 3 di pesce azzurro,
- le noci,
- i sulforafani dei broccoli,
- le antocianine dell’uva nera e delle melanzane,
- il beta-glucano dell’orzo.
Un esempio…
Un piatto di orzo al dente con broccoli cotto al vapore e olio extravergine d’oliva sono un piatto funzionale poiché i suoi costituenti hanno una azione cardioprotettiva.