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Parola alla scienza

Lavarsi nella vasca da bagno riduce il rischio di morte per malattie cardiovascolari

Lavarsi nella vasca da bagno riduce il rischio di morte per malattie cardiovascolari

Uno studio a lungo termine, pubblicato  sulla rivista Heart ha evidenziato come fare il bagno nella vasca tutti i giorni  sia collegato a un minor rischio di morte per malattie cardiache e ictus.

Fino ad oggi, fare il bagno è stato associato ad una buona qualità del sonno e a una migliore autovalutazione, ma non era chiaro quale potesse essere il suo impatto a lungo termine sul rischio di malattie cardiovascolari, inclusi infarto, malattie cardiache e ictus.

Lo studio

All’inizio dello studio nel 1990, circa 43.000 partecipanti hanno completato un questionario dettagliato sulle loro abitudini nel lavarsi e fattori potenzialmente influenti come: stile di vita, esercizio fisico, dieta, assunzione di alcol, peso (BMI), durata media del sonno, storia medica e uso di medicinali.

Ogni partecipante è stato monitorato fino alla morte o al completamento dello studio nel dicembre 2009.

Durante il periodo di monitoraggio, si sono verificati 2097 casi di malattie cardiovascolari: 275 attacchi di cuore e 1769 ictus.

Dopo aver tenuto conto di fattori potenzialmente influenti, l’analisi dei dati ha mostrato che un bagno caldo giornaliero era associato a un rischio inferiore del 28% per le malattie cardiovascolari e inferiore del 26% per l’ ictus.

Ulteriori analisi della temperatura dell’acqua preferita hanno indicato un rischio inferiore di malattie cardiovascolari complessive del 26% per l’acqua tiepida e del 35% per l’acqua calda. 

Ricerche precedentemente pubblicate hanno indicato un legame tra l’esposizione al calore e la prevenzione delle malattie cardiovascolari: questo perché gli effetti del calore sul corpo non sono dissimili da quelli dell’esercizio.

“Abbiamo scoperto che il frequente bagno in vasca era significativamente associato a un minor rischio di ipertensione, suggerendo che un effetto benefico del bagno in vasca sul rischio di [malattie cardiovascolari] potrebbe in parte essere dovuto a un ridotto rischio di sviluppare ipertensione“, scrivono i ricercatori.


Fonte:
https://heart.bmj.com/content/early/2020/03/03/heartjnl-2019-316187

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