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L’aria inquinata può aumentare il rischio di malattie cardiache

L’aria inquinata può aumentare il rischio di malattie cardiache

 

L’inquinamento atmosferico causato dal traffico può aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiache attraverso i suoi effetti sul colesterolo “buono”.

Questo è quanto emerso nella nuova ricerca pubblicata sulla rivista Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology dell’American Heart Association.

Gli adulti americani di mezza età che abitano in aree con alti livelli di traffico e dunque di inquinamento atmosferico, tendono ad avere bassi livelli di colesterolo buono. Cambiamenti nei livelli di HDL sono stati osservati dopo esposizione a breve o medio-lungo termine ad aria inquinata.

Gli scienziati da tempo conoscono il ruolo dell’inquinamento atmosferico nell’aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari come aterosclerosi e collasso cardiaco, tuttavia non è certo come le due siano connesse.

La connessione può essere spiegata da una riduzione nel numero di piccole particelle di colesterolo HDL impoverito.

Nuove evidenze suggeriscono che il numero e la funzionalità delle particelle di HDL potrebbero essere un ottimo parametro di valutazione degli effetti dell’HDL sulla salute rispetto a ai loro contenuti di colesterolo, ha detto l’autore Griffith Bell, dell’Università di Washington in Seattle.

Lo studio

Dallo studio condotto su 6.654 adulti americani di mezza età e di diverse etnie, che abitano in aree ad alto traffico e inquinamento atmosferico, è emerso come essi tendano ad avere livelli HDL inferiori.  

I ricercatori hanno trovato che:

  • Un’alta esposizione al carbonio (marcatore dell’inquinamento associato al traffico) prolungata per un anno è significativamente associata a livelli inferiori del colesterolo buono.
  • L’esposizione oltre i tre mesi a particolati è stata associata a un numero inferiore di particelle HDL.
  • Uomini e donne hanno risposto in modo differente agli inquinanti atmosferici: l’HDL era inferiore in una condizione di alta esposizione all’inquinamento per entrambe i sessi, ma l’entità è stata superiore nelle donne.  

I bassi livelli di HDL osservati in concomitanza di alti livelli di inquinamento atmosferico “possono mettere gli individui in una situazione di alto rischio di malattie cardiovascolari in futuro”, ha appuntato Bell.

Cambiamenti nei livelli HDL possono apparire anche dopo un’esposizione breve e di media lunghezza all’aria inquinata, hanno notato gli autori.

Le scoperte sono parte dello Studio Multi-Etnico dell’Aterosclerosi, uno studio continuo che esamina i fattori connessi allo stile di vita che predicono lo sviluppo di malattie cardiovascolari.

Tuttavia, il numero di particelle HDL è stato misurato solo una volta in questa analisi, così “non siamo stati in grado di esaminare se sono cambiati nel corso del tempo”.

“Continuare il tracciamento di come i livelli di colesterolo HDL cambiano con l’esposizione all’inquinamento atmosferico e di come l’inquinamento interferisca con le attività dell’HDL nel corpo, ci aiuteranno a capire e a confermare il ruolo del colesterolo buono”.

Nientedimeno, “il nostro studio aiuta a rafforzare la plausibilità biologica del legame tra inquinamento atmosferico legato al traffico e le malattie cardiovascolari”.

“Stiamo lentamente iniziando a capire la biologia di come questo legame funzioni”, conclude Bell.

 

 

Fonti:

Bell G. et all. Association of Air Pollution Exposures With High-Density Lipoprotein Cholesterol and Particle Number. Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology, 2017.

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