La musica può essere la cura perfetta dopo un infarto. I ricercatori hanno scoperto che ascoltare musica rilassante per 30 minuti al giorno può ridurre il rischio di un secondo episodio.
Che la musica faccia bene alla psiche e alla salute è cosa nota. Fin dai primi giorni di vita veniamo abituati alla musica: i nostri genitori ce la fanno ascoltare per farci rilassare e addormentare, ma anche per aiutarci ad apprendere cose nuove, segno che aiuta anche a sviluppare la memoria.
La musica aiuta a combattere ansia e depressione, infatti anche da adulti quando siamo tristi abbiamo bisogno di un genere musicale che ci tiri su il morale, quando siamo stressati ascoltiamo più volentieri una musica rilassante, altre volte invece desideriamo ascoltare un pezzo più ritmato che ci dia la carica.
Lo studio
Secondo i ricercatori della Facoltà di Medicina dell’Università di Belgrado la musica può avere un ruolo chiave aiutando i pazienti a sopravvivere ad attacchi di cuore. Sembrerebbe infatti che nel 23% dei casi la musicoterapia aiuti a prevenire un secondo attacco, che nel 18% dei casi riduca il tasso di insufficienza cardiaca, che nel 20% dei casi riduca il rischio di un intervento di bypass coronarico e che nel 16% dei casi riduca il rischio di morte.
Secondo le statistiche un sopravvissuto su nove persone reduci da attacchi di cuore nei primi due giorni successivi all’episodio soffre di dolori al petto e di attacchi d’ansia; nei pazienti che ogni giorno ascoltano musica rilassante per mezz’ora il rischio di aver ulteriori problemi si riduce.
Lo studio ha coinvolto 350 pazienti reduci da infarto: ad alcuni erano stati somministrati solo farmaci standard mentre ad altri la terapia farmacologica era stata integrata con la musicoterapia. Questi ultimi oltre a stare meglio per gli effetti dei farmaci avevano riportato livelli d’ansia inferiori del 30% rispetto al resto del gruppo.
Secondo i ricercatori infatti la musicoterapia accresce l’efficacia dei nitrati, dei betabloccanti, delle statine e degli antipertensivi, farmaci che costituiscono la terapia standard prescritta alle persone con problemi cardiaci.
Fonti:
Atti della sessione scientifica annuale dell’American College of Cardiology, 18 marzo 2020
https://accscientificsession.acc.org/
https://www.journals.elsevier.com/journal-of-the-american-college-of-cardiology/special-issues