Una nuova terapia, nota come tecnica di RNA interference (RNAi), “disattiva” uno dei geni responsabili del colesterolo elevato.
Questo è il risultato che è emerso dai ricercatori dell’Imperial College di Londra che hanno condotto la ricerca che è stata pubblicata sul New England Journal of Medicine. Affermano infatti che il trattamento, somministrato due volte all’anno, è sicuro e potrebbe aiutare a ridurre il rischio di attacchi cardiaci e ictus correlati al colesterolo alto.
“Questi risultati iniziali sono estremamente eccitanti sia per i pazienti che per i medici“, ha affermato il professor Kausik Ray, autore principale dello studio. “Sembra che abbiamo trovato un trattamento versatile, facile da usare e sicuro, che garantisca un abbassamento sostenuto dei livelli di colesterolo e quindi riduca il rischio di malattie cardiovascolari, attacchi cardiaci e ictus per chi ha già livelli di colesterolo elevati”
Lo studio e i risultati
Nello studio i ricercatori hanno selezionato 497 pazienti con elevato colesterolo e ad alto rischio di malattie cardiovascolari: il 73% di essi stava già assumendo statine e il 31% prendeva ezetimibe. I ricercatori hanno scoperto che solo un mese dopo la ricezione di un singolo trattamento, i livelli di colesterolo LDL dei partecipanti erano diminuiti fino al 51% e non sono stati osservati effetti collaterali indesiderati. Inoltre dà un effetto prolungato quando somministrato due dosi in un anno.
In futuro
Pertanto, il passo successivo consiste nel condurre uno studio esteso, utilizzando più pazienti e per un periodo di tempo più lungo, per determinare se queste riduzioni del colesterolo si traducano in una riduzione degli attacchi cardiaci e ictus. Il professor Ray ha dichiarato: “Siamo entusiasti di entrare nella prossima fase di sviluppo per valutare la sicurezza a lungo termine e vedere come questo nuovo approccio possa tradursi in miglioramenti nella salute dei pazienti”.
A parte la sua efficacia, gli autori sottolineano che, poiché questi farmaci agiscono su un percorso biologico diverso rispetto alle statine, i due farmaci potrebbero probabilmente essere combinati per ottenere i migliori risultati.
Le statine
Le statine sono attualmente il trattamento standard per il colesterolo alto che, combinate con l’esercizio fisico ed una dieta sana, riducono i livelli nel sangue. Tuttavia molti pazienti non sono in grado di tollerare le dosi più alte e inoltre, in alcuni pazienti, i livelli di colesterolo possono rimanere alti nonostante siano state date le dosi massime di statine.
Un altro studio italiano per il controllo del colesterolo alto
Un recente studio italiano ha invece evidenziato l’efficacia e la sicurezza di un probiotico abbinato alla monacolina k per il controllo della colesterolemia.
Il risultato fondamentale si riassume nell’evidente dato della riduzione delle LDL: “meno 27% dopo dodici settimane” afferma il Dr. Paolo Magni, docente di Patologia Clinica presso l’Università degli Studi di Milano e coordinatore del gruppo di ricercatori italiani che hanno effettuato lo studio. “Le conseguenze di una simile riduzione si esprimono in termini di un numero potenzialmente rilevante di persone che possono prevenire eventi gravi come l’infarto miocardico o l’ictus”.
“I probiotici e nutraceutici vanno considerati seriamente come strumenti per la propria salute, non come prodotti alternativi dal consumo disinvolto di tipo dietistico» ha concluso il Dr. Alberto Martina, docente presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Pavia.
Fonti:
Ray K. et all., Inclisiran in Patients at High Cardiovascular Risk with Elevated LDL Cholesterol. New England Journal of Medicine, 2017.